C’è una contraddizione tra quella che io so di essere e quella che..boh, sono? un po’ come essere un uomo in un corpo di donna, immagino, ma non sono sicura che ci si senta così. Io so di essere una persona solitaria, austera in un certo senso. Non amo l’intimità, la confidenza, la vicinanza. E però ruzzolo di continuo nelle vite degli altri o quelle degli altri nella mia non lo so. Mi dico vabbè ancora un momento, ancora questa volta e sono passati 50 anni. C’è una me stessa severa ed indifferente che guarda l’altra affannata e sudata ed accaldata come una massaia in una piccola cucina con 10 figli e guarda con ribrezzo un corpo che ha fatto figli ed allattato e lasciato che neonati le succhiassero un lembo della maglia come gattini e non capisce e non vuole sapere.
Una me stessa che guarda le infinite cianfrusaglie di quell’altra che sono la sua borsa di giocattoli e dolci trascinata ovunque ed i suoi scialli e coperte ed un ricambio caso mai che piova, ed è orgogliosa di non avere niente, di non avere bisogno di niente, nè di cibo nè di vestiti nè di un rifugio.