Avrei voluto un mondo perfetto per te, con parole perfette e perfetti odori e con felicità perfetta e dolore perfetto. Avrei lavorato di notte, mentre dormivi un sonno perfetto, silenziosa e veloce avrei rassettato e appeso suoni a ricoprire le pareti e messo piccole briciole dove sapevo le avresti trovate al mattino per vedere il tuo sorriso da bambina assonnata che si aspetta che ogni cosa sia perfetta e sentire la tua voce ridere complice alla fata golosa che le seminava, avrei voluto intrecciarti i capelli dando un nome ad ognuno e poi coprire la tua pelle scura e liquida con abiti color dell’acqua e chiamarti menta e cioccolata e chiamarti biscotto e avrei voluto vederti mangiare more e pane come una tavolozza perfetta.  Avrei voluto circondarti di amori perfetti solidi e tintinnanti proprio come te ti avrei aspettata dietro le tende per fissarmi negli occhi il tuo modo perfetto di scendere da una macchina o di infilarti una giacca avrei scelto i gioielli più belli l’ambra più bella.

E ogni cosa sarebbe stata perfetta.