Mi sono alzata e sono andata di là dove tengo il telefono. Sara stava appoggiata ad un muro del corridoio e questo era strano perchè lei sta sempre accanto ad una finestra. Ho chiamato Eduardo, è proprio quello che ho fatto. Puoi venire qui? -gli ho detto- c’è qualcosa che non va con Beatrice.

Ha risposto di sì, che sarebbe venuto. Ovviamente. Chiunque altro troverebbe una scusa, se gli telefonassi che hai dei problemi con una delle tue allucinazioni, e forse qualcuno più premuroso di altri si prenderebbe il distrubo di mandarti un’autoambulanza.

Mi piacerebbe poter dire che ero sicura che Eduardo fosse diverso, che lo avevo intuito subito e tutte queste baggianate ma non è affatto così. Mi piacevano il suo aspetto e la sua aria imperturbabile e questo era tutto. Non avevo la minima idea del perchè vedesse Beatrice nè, se per questo, se avrebbe visto Sara e come avrebbe reagito. Voglio dire, mi sentivo come una che dopo avere appena rivelato ad un uomo che ha un figlio (e il poveretto ha abbozzato) , dopo un quarto d’ora gli dice oh scusa caro, forse ho scordato di dirti che di figli ne ho 4 in realtà…per te non fa differenza vero?

Non avevo nessuna voglia di essere spiritosa ma anche questa è una delle cose che ho imparato, che a volte esserlo può salvarti la vita e forse questa era una di quelle volte.