Io credo di capirlo perchè a Fry non piacciono le persone,perchè sono come nella canzone di Vecchioni, hanno sogni così così, pensieri così così, rabbie così così, sentimenti così così. La mediocrità credo che spesso sia una scelta, una cuccia comoda in cui infilarsi per trascorrere una vita così così. Senza infamia e senza gloria, ma possibilmente con meno dolore possibile. Tutti hanno il desiderio di essere considerati strani, originali, bizzarri ma vorrebbero pagarlo poco, e già in questo desiderio c’è qualcosa di imbrazzante e di patetico che la dice lunga. La maggior parte delle persone che conosco odia la sua vita, ma poi si mette i tacchi a splillo e la cravatta e con un sospiro dice ma così è la vita, questa vita di merda, e siccome non ci si può fare niente sale sull’autobus docilmente ogni mattina. E’ sempre colpa degli altri, della società, del mondo, dei genitori, dei compagni d’asilo che ti chiamavano cicciona, del buco nell’ozono. Non hanno desideri, curiosità, entusiasmi. Pianificano le loro relazioni come le ferie a Parigi, che non ci siano sorprese, minimizziamo i rischi. Sono prevedibili  perchè loro vogliono poter prevedere, non c’è scampo. Ne parlavo ieri con la mia psichiatra, donna di grande buon senso e di cinico, affettuoso, disincanto.
Ne deve sentire molti lei, lì dentro, di luoghi comuni. Gente aggrappata alla sua sofferenza come ad uno scoglio per non affogare, spesso è il contrario di quello che si crede. Non è lo scoglio che temi, ma l’acqua nera che ti lambisce e sale. L’incapacità di volere che si insinua in te come una malattia senza sintomi, di questo hai paura. Di arrenderti, di dire oh ma chi se ne fotte, alla fine è solo questione di come chiami le cose, inganni ed altruismo, amore o ipocrisia, buon senso o sacrifici. Intanto gli altri ti dicono chi sei, che cosa vuoi, essere la preferita, essere la sola che, tu pensi che non hanno capito molto…ma dimmi che sono bella, amore, ed io continuerò a salire queste scale.