Mi sono infatuata di Kien di Auto da fè. Ne leggo poche pagine alla volta perchè non voglio che finisca, confronto gli assennati dialoghi che lui ha con i suoi libri con i dialoghi del film di Woody Allen che mi ha mandato Fry e so con certezza quali mi sembrano più ragionevoli. Gli stereotipi sono una faccenda delicata per quanto indispensabile e bisogna di continuo fare attenzione a non confonderli con le metafore che sono tutta un’altra cosa. La gente gioca di continuo con i significati delle parole e questo è molto imbarazzante ma non ci si può fare niente se non dire eh oh e mettere la sanità mentale tra asterischi che lì sembra abbastanza al sicuro. Ho comperato un sacchetto di biglie di vetro e mi conforta il loro peso nelle tasche ed ho rubato un piccolo cavallo di plastica come ulteriore misura precauzionale che a questo mondo non si è mai abbastanza accorti e per il momento sembra che possa bastare.
Mi attira molto lo stratagemma di Kien sulla cecità ma per ora ho fatto solo un paio di brevissimi esperimenti ed ho sbattuto il ginocchio contro la porta ma questo mi succede anche quando tengo gli occhi aperti e quindi non sono tenuta ad interpretarlo come un presagio e quindi vedremo.
Per ora sta andando tutto bene e tenendo conto che è pur sempre agosto direi che posso abbandonarmi ad un prudente ottimismo.