Non capisco perchè per la maggior parte della gente invecchiare sia una faccenda così maledettamente difficile. 
Non ho intenzione di dire che sia piacevole o che ogni età abbia le sue gioie o che la saggezza ricompensi ampiamente la perdita di elasticità della pelle, no, ovviamente no. 
E l'esperienza, semmai, è un tesoro squisitamente individuale. 
Quello a cui i vecchi non si rassegnano è l'invisibilità agli occhi dei giovani. Loro, che dentro sono ancora il maschio alfa con muscoli guizzanti e le femmine dal manto più lucido, loro non lo capiscono perchè i giovani non pendano dalle loro labbra, sebbene dalla loro bocca escano cose così interessanti e pregne.  In fin dei conti è cosa nota il fascino dei capelli brizzolati o di una tinta fatta bene, manca poco che non adottino un divisa come abbigliamento, da generale o da infermiera. 
Non c'entra nulla la paura della morte, quello che le persone non accettano di buona grazia è la perdita del loro ruolo sessuale: guardateli. Sono come le bruttine costrette a fingere tutta la vita di considerare le integrali l'unica cosa degna di attenzione e che si tradiscono con quell'improponibile ombretto azzurro e quel foulard vezzoso.
I maschi si aggrappano come bradipi al luogo comune che il potere sia afrodisiaco e si sforzano di emanare la sua impalpabile aura. Giorni fa uno stimato ed attraente signore complimentandosi per un lavoro con una tirocinante ventenne ha sentito il bisogno di aggiungere "e sia chiaro, non ti sto corteggiando". Se n'è andato compiaciuto dell'imbarazzo della ragazza: avesse capito che l'imbarazzo era per lui forse non avrebbe tenuto la pancia così in dentro, allontanandosi.