Ieri sera li guardavo, padre e figlia stretti attorno a questa donna fragile e vedevo come la toccavano di continuo, un piccolo gesto per sistemarle i capelli, uno sfioramento della mano, un aggiustarle il folulard. Ho visto  il disagio di due persone riservate stemprarsi poco a poco ed alla fine la figlia mettere un braccio attorno alle spalle di Nadia.
Non è vero, non è quasi mai vero, che il dolore rende migliori; spesso ti rapisce e ti porta in lande desolate ed aride dove la sabbia ti rende cieco e sordo e tu non ci sei più nè per te stesso nè per gli altri.
Ma ci sono persone come questi due che non si fanno portare via, evidentemente. A cui il pudore fa sembrare insignificante la loro sofferenza, o almeno tollerabile e che non permettono a nulla di fargli perdere di vista i loro sentimenti. Nè le loro priorità.
Avevo timore di incontrare questa ragazza, naturalmente, perchè so benissimo che proteggere le fragilità di chi amiamo è un istinto molto più forte del proteggere le proprie, in alcune persone.
Ed ho visto benissimo che la mia credenziale è stato mio figlio, e non mi ha stupita.