L’altro

Ho troppo sonno per cambiare canale,
mentre il cane fuori abbaia,
ho troppo sonno e poca fame
per provare a cambiare canale.
M’addormento svogliato sul divano,
mentre chi mente fuori s’arrabbia,
ricordando l’ultima canzone sfumata
sentita da sveglio.
Provo a ballare nel sonno
un tango di tre secoli fa,
un tango di pochi passi
– nel sonno aspetto,
io aspetto che passi.
Solfeggio delicato, inesperto,
attendo – sommesso – l’altro.
Ancora attendendo l’altro,
gradualmente mi sveglio sfatto.