Ti guardavo ieri sera indicarci la finestra della prima casa in cui hai abitato con lei e con me neonata e pensavo che forse non è vero che i vecchi si rifugiano nei ricordi perchè non hanno futuro, forse lo fanno anche per lasciarci una trama e perchè la nostra vita non sia una meteora solitaria e crocifissa, forse lo fanno per consolarci.
E non c’era nessuna invidia nel tuo sguardo che si posava sulla gente attorno, nemmeno per la coppia di anziani che cenavano al tavolino accanto e le loro mani si sfioravano, l’ho notato anch’io. C’era una tristezza celata pudicamente e della quale sei quasi geloso, una tristezza che ti spetta.
Tra tutti sei l’unico che ricorda come chiamavo daniele da piccolo ed è come se tu mi restituissi qualcosa di prezioso, o se lo restituissi a daniele.
La nostra è una famiglia onesta, pensavo.