La nuova è esile, bionda, con i capelli spioventi sul viso e l'espressione di una bambina che si è persa sì, ma da così tanto tempo che spavento e rassegnazione si sono amalgamati sul suo viso e nel suo modo di camminare.
Si muove veloce sempre al limite del campo visivo altrui, l'impressione di una scia azzurra, tutto qui.
Le voci le dicono cose brutte, la fanno andare di qua e di là come una marionetta con la beffarda promessa di un po' di sollievo, lei ormai sa che alla fine le verrà sottratto con un ghigno, ma cosa le rimane da fare? Così, va, obbedisce.
Sam la guarda e scuote la testa, lei è brava con le prognosi, è una fattucchiera che invece dei fondi di caffè legge le scarpe ma, che io sappia, non sbaglia quasi mai.
Sami mi ricorda Beatrice, immagino sia per questo che mi piace molto, per i capelli corti e lo smalto viola ed un destino fatale. Perchè è la nemeni di se stessa e lo sa.  Cura la cavie fino a farle morire ad una ad una, più che una cosa crudele, una cosa di una tristezza insopportabile.
Credo mi sia grata di avere capito immdiatamente che con lei sono fuori gioco e che non devo volerle bene; però quando le ho portato lo smalto ha sorriso e mentre lo metteva mi ha detto è quello che avresti messo tu da giovane, giusto?
Maledetta fattucchiera.

Tolgo la macchina dal mio preziosissimo posto all'ombra e vado alla cds a prendere la lista di 7 cose di Marco, le 7 cose che oggi ha deciso che deve assolutamente avere con sè.
Quando gliele consegno le dispone in fila sul letto ed il suo sollievo è tale che mi dimentico perfino che sto per svenire. Naturalmente durerà poco perchè questi espedienti per domare la paura sono efficaci ma di breve durata, ma una tregua non è cosa da poco.
Marco sta lottando come un leone e provo una grande ammirazione per lui. Si stanno materializzando i suoi deliri, aghi gli iniettano veleno nelle vene e ci sono persone senza capelli e persone che lo toccano e sconosciuti che dormono nel letto accanto, eppure resiste.
Si fida di Paola e di me, ha puntato tutto su questo. Lui che ci impega due ore a scegliere il colore di un accendino ha dovuto decidere in pochi minuti e lo ha fatto.
Ti prego comportati bene con me, mi ha detto ieri, e chi sproloquia di dignità avrebbe dovuto vedere il suo sguardo.

Per sfatare il mito delle cicciotelle allegre basterebbe aggirarsi nei negozi di abbigliamento in estate. In realtà è sufficente anche sedersi su una panchina in un posto qualunque, magari davanti ad una gelateria.
Le ragazze giovani e belle e magre ti sciamano davanti in abiti succinti e gambe lunghe come giraffe e nei negozi si provano vestitini di pizzo o a fiorellini e sono belle.
Le donne non giovani e magre se hanno buon senso non si spogliano ma almeno non si portano dietro l'effetto salciccia che si squaglia al sole e non evocano allegre grigliate sulla spiaggia.
Le allegre formosette durante i saldi sono cupe e depresse;

Un mazzo di fiori, rose gialle e gladioli arancio raccolti alle cinque del mattino, ancora bagnati dalla pioggia.
A casa mia non mancava mai il mazzo di fiori, in estate. Mia madre, strano ricordarlo adesso, cantava sempre, quando ero piccola.
Magari, penso adesso, era capace di parlare solo con i dettagli, un po' come sarei anch'io, ma è un linguaggio che capiscono in pochissimi, a volte nemmeno gli stessi che lo parlano si capiscono tra loro, si vede.
Io sono diventata grande tardi e mi sono arrabbiata molto con lei, come succede solo quando adori qualcuno e ti sembra che ti abbia un po' ingannata, che poi vuol dire sempre la stessa cosa, che non ti abbia voluto abbastanza bene.
A 45 anni ho afferrato la petulanza tra i denti e la scuotevo qua e là come un cane, sinceramente non so cosa pensassi di fare e non ne vado orgoliosa.
Dieci anni dopo per fortuna l'ho fatta finita con le stupidaggini ed ho rimesso le cose al loro posto.
Quando daniele era piccolo mia madre prendeva il treno tutti i giorni per lasciarmi dormire un'ora ed intanto preparami i carciofi ripieni per cena.
E rubava al mercato assieme a me, che se lo avesse saputo mio padre ci avrebbe uccise,ma come ridevamo dietro l'angolo tirando fuori una maglietta da mille lire probabilmente valeva il rischio.
Ed ecco, non che io creda che mia madre legga il blog dalla sua nuvoletta e sorrida o che a qualcuno possa importare di tutto ciò, ma ho appena sistemato i fiori nel vaso ed a me piace che le cose siano in ordine.

Le mie ortensie sono fiorite e sfiorite e questo mi sembra l'unico modo onesto di misurare il tempo. Quest' anno ci sono i gladioli e le dalie, per loro bisognava aspettare.
Mio padre dice che il dolore rende crudeli i vigliacchi e prepotenti i deboli e che non mi ha allevata per non saper riconoscere i primi ed i secondi.
Continua ad insegnarmi cose che dovrò fare quando sarà morto e penso che se lo avesse fatto anche mia madre avrei fatto meno fatica.
Non ti ho allevata per non essere capace di mantenere i segreti, dice.

Ogni volta che vado in ospedale mi viene questa idea non particolarmente originale, che sia una di quelle situazioni che rappresentano nello stesso tempo un test ed un accelleratore. Le persone si mostrano per quello che sono in pochissimo tempo, come se dolore paura apprensione fossero potenti reagenti.
Fa' in modo che non possano recitare brani del piccolo principe con lo sguardo fisso fuori dalla finestra ed una sigaretta in mano ed avrai un'idea di chi sono. Prima di fidanzarti, fai ricoverare un parente del candidato in un reparto ed osserva, altro che test di compatibilità di io donna, ci si risparmierebbero molti errori. Niente tramonti o spiagge, una flebo alla cugina.

Ho avuto un'illuminazione: quello che non riuscivo a mettere a fuoco è la differenza tra dissacrare e caricaturizzare.
Ecco, con calma, ma ci arrivo alle cose.

Mi porgi una foto sgualcita in bianco e nero, dietro una dedica scritta con una calligrafia antiquata: probabilmente è l'oggetto più prezioso che possiedi.
E mi conosci da un'ora.
Mi viene in mente di quando mi sembrava che tutte le cose al mondo andassero a due a due tranne me e questo essere spuria un po' mi confondeva e mi domandavo perchè diavolo per me non potessero contare le cose che contavano per gli altri, di quale presunzione fossi malata o se fosse colpa della mia incapacità di immaginare; ma alla fine tornavo a questa passione che è la mia anima di fil di ferro e avevo 7 anni e 18 e 30 e 50 e non cambiava.
Guarda come mi assomiglia, dici, due gocce d'acqua non è vero?
Potreti tradirti in questo stesso istante, penso, se fossi stata rosicchiata dentro dall'assenza potrei farlo; ho corso davvero questo rischio?
Due gocce d'acqua, ripeti. Le cose due a due.

E mi è venuto in mente all'improvviso che forse quel tuo tentativo di rendermi volgare altro non era se non l'unico modo che avevi per rendermi due.

Me lo domando per l'ennesima volta se non ci sia qualcosa di orrendo in questo entrare nelle vite altrui una sorta di impudicizia ghignante, mentre mi porgi una foto sgualcita che è con ogni probabilità la cosa più preziosa che possiedi.
E mi conosci da un'ora.
Ed allora me lo domando se è sorte, buona sorte o malasorte, e non posso sempre fare finta che sia per via della borsa di mary poppins

Da quando amore mio tu sei partito
alla ricerca di un paio di infradito
spiegandomi che io non so capire
che il senso di tutto il tuo soffrire
da sempre è chiuso dentro questo fatto
di non trovare mai sandalo adatto
da quel momento io ho cominciato
a leggere gli annunci dell'usato
ma poi qualcosa sempre che non torna:
la forma, il tacco, la perlina che lo orna.
Adesso che mi uccide il cinturino
capisco, amore, adesso il tuo destino
capisco che ti sei sacrificato
perchè possa indossar lo scamosciato.