La nuova è esile, bionda, con i capelli spioventi sul viso e l'espressione di una bambina che si è persa sì, ma da così tanto tempo che spavento e rassegnazione si sono amalgamati sul suo viso e nel suo modo di camminare.
Si muove veloce sempre al limite del campo visivo altrui, l'impressione di una scia azzurra, tutto qui.
Le voci le dicono cose brutte, la fanno andare di qua e di là come una marionetta con la beffarda promessa di un po' di sollievo, lei ormai sa che alla fine le verrà sottratto con un ghigno, ma cosa le rimane da fare? Così, va, obbedisce.
Sam la guarda e scuote la testa, lei è brava con le prognosi, è una fattucchiera che invece dei fondi di caffè legge le scarpe ma, che io sappia, non sbaglia quasi mai.
Sami mi ricorda Beatrice, immagino sia per questo che mi piace molto, per i capelli corti e lo smalto viola ed un destino fatale. Perchè è la nemeni di se stessa e lo sa. Cura la cavie fino a farle morire ad una ad una, più che una cosa crudele, una cosa di una tristezza insopportabile.
Credo mi sia grata di avere capito immdiatamente che con lei sono fuori gioco e che non devo volerle bene; però quando le ho portato lo smalto ha sorriso e mentre lo metteva mi ha detto è quello che avresti messo tu da giovane, giusto?
Maledetta fattucchiera.