Nonostante la quasi unanimità degli autori sia concorde nel considerare l’insight nella SDIA ridottissima se non del tutto assente, noi non concordiamo totalmente con questa posizione. Ci pare che una qualche percezione di una situazione di patologia in questi pazienti sia presente, seppure essa paia non raggiungere mai il livello di una vera consapevolezza.
Una paziente del mondo dello spettacolo alla domanda a bruciapelo dell’intervistatore "qual è il uso peggior difetto" rispose senza pensarci "sono troppo buona", rimanendo lei stessa esterefatta da questa "verità" che (per un attimo) si era fatta strada contro la sue stessa volontà tra le sue insormontabili difese.
Ad un’altra paziente venne chiesto come mai, nonostante mentire le ripugnasse profondamente e le causasse uno stato di continuo malessere continuasse a farlo, rispose : "sento" che in qualche modo è la cosa migliore per gli altri.
Questi due esempi ci sembrano avallare l’ipotesi che, nonostante la cronicizzazione dello stato morboso, permangono nella personalità apparentemente del tutot compromessa del paziente dei nuclei "sani" che aspettano solo di essere portati alla superficie della consapevolezza.