Eh oh, oggi devo dire un sacco di cose! Sempre leggendo blog forum ecc, ho scoperto una cosa molto più importante della precendente, è cioè che il mio iter psichiatrico è del tutto sbagliato e per questo si sta mostrando così inefficace. C’è questa tipa, Nausicaa si chiama, che stava male ma non sapeva cos’aveva. Allora ha pregato molto (*pregato pregato pregato pregato*) e Dio le ha detto: dap. Così, lapidario, anche un po’ freddino diciamolo, ma d’altra parte non è che può avere tempo per tutte quelle cazzate sul rapporto col paziente ecc, ha un sacco di gente a cui fare diagnosi e non è che per ognuno può prendersi mezza giornata, “senti, ora non ti agitare, non è niente di grave, però…dalle analisi…insomma..un problemino pare lo abbiamo, ma risolvibile eh? risolvibilissimo!” ecc.
Comunqe, questa Nausicaa, dopo avere sentito la diagnosi, ha pregato molto per sapere che cazzo doveva fare per questo dap. (*e piangeva piangeva piangeva piangeva signora azzurra?* sì, mv…)
E Dio le ha dato una lista di psichiatri convenzionati, lei ci è andata, le hanno dato il farmaco giusto ed è guarita. Ecco. La mia psichiatra non compare sulla lista, è simpatica spiritosa anche competente (pare) ma non c’è sulla lista ed ho avuto il suo nome in maniera del tutto sbagliata. E lei non me lo ha mai detto. Dovrebbe vergognarsi ad ingannare delle persone mentalmente instabili e far credere di essere sulla lista di Dio se non è vero, le persone per bene non fanno così. Se non leggevo per caos il post di Nausicaa, chissà per quanto tempo ci sarei cascata, ah!
*Grazie, ragazza cattolica Nausicaa!*

Oggi pensavo una cosa, mentre leggevo dei blog. Una volta c’era una rivista femminile, Intimità (chissà se c’è ancora), che aveva una parte dedicata alle Vicende vissute: storie vere raccontate dai lettori.
Naturalmente non erano i lettori a scriverle, ma gente come me che veniva pagata una miseria a racconto, ma era un modo comodo e non troppo disonorevole (per via che mica venivano firmate) di tirare su un po’ di soldi. La trama era più o meno sempre la stessa: una brava madre di famiglia ad un certo punto si stufava di venire ignobilmente sfruttata da marito e figli e mai nessuno che le regali che so un fiore un anellino e decideva di trovarsi un lavoro. Lo trovava subito e veniva anche corteggiata dall’affascinante principale, cosa che le causava non pochi turbamenti e che la costringeva a rifarsi il guardaroba perchè lui la portava sempre in locali eleganti con la scusa delle cene di lavoro. Qui c’erano sempre anche delle persone che si complimentavano con lei per la sua brillante intelligenza, a differenza dell’elettricista che la guardava sempre come una deficente perchè non sapeva a quanto era tarato il salvavita. Ma mentre lei si getta nel turbine della sua nuova vita, la famiglia va a rotoli. Il marito si abbruttisce per via che non è abituato a girare con le camice stirate male, i figli si drogano, il cane finisce sotto la macchina dei vicini e l’azalea si suicida buttandosi sul termosifone. Una mattina lei ha come un brusco risveglio e inorridisce davanti allo scempio causato alla sua famiglia, ma per fortuna è ancora in tempo e capisce cosa conta nella vita e si licenzia, il marito torna come nuovo, i figli smettono di drogarsi e comperano una nuova azalea, peccato per il cane ma aveva una certa età. A volte, quando le protagoniste si mostravano particolarmente recalcitranti nel tornare all’ovile facevo morire un figlio, se ne metti due o tre all’inizio uno puoi farlo morire, ma poche volte. Cioè non che lo stesso può morire poche volte, puoi usare questo stratagemma raramente.
Ma questo è solo un aneddoto di quelli che noi vecchi raccontiamo di continuo perchè pensiamo che siano delle lezioni di vita per i giovani, in realtà pensavo che forse mia mamma non ha tutti i torti a proposito di questo Internet, ora chiunque può leggersi tutte le Vicende vissute che vuole gratis e questo sembra molto democratico, però a me non mi paga più nessuno per scrivere.

Fabrizio De André – Canzone dell’amore perduto

Ricordi sbocciavano le viole
con le nostre parole:
“non ci lasceremo mai,
mai e poi mai”
Vorrei dirti, ora, le stesse cose
ma come fan presto, amore,
ad appassire le rose
così per noi.
L’amore che strappa i capelli
é perduto ormai.
Non resta che qualche svogliata carezza
e un po’ di tenerezza.
E quando ti troverai in mano
quei fiori appassiti
al sole di un aprile
ormai lontano li rimpiangerai.
Ma sarà la prima
che incontri per strada,
che tu coprirai d’oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo
E sarà la prima che incontri per strada,
che tu coprirai d’oro
per un bacio mai dato,
per un amore nuovo.

                   
          Qualche volta inseguo il cielo
che mi promette di riportarmi indietro
e il cielo non inganna, penso,
volando in mezzo a stormi di cornacchie
che forse sono amiche ma non si sa
perchè le cose spesso si ingannano da sole
Torna Viviana circospetta e vigile
affatto tenera con i macellai
che mostrano pietosa esitazione
lei che ha sgozzato le mie oche nere
senza nemmeno pulir la lama del coltello

Smetti di esibire la vita,
dice Viviana con le labbra immobili,
gli altri tintinnano nella mia mente
suoni così geometrici e perfetti
che mi commuovo e li sto a guardare.
Starai con me per questa notte?
Il plenilunio inganna i lupi ed i folli
li fa affamare ai bordi di radure
così dissecate da sembrare vere
creature isteriche e sparute a mormorare,
e il giorno mai non viene.

Mi compero questo David Sedaris, un po’ perchè c’è scritto che è un libro divertente e un po’ perchè quando vai in libreria è meglio se comperi qualcosa o è un po’ sospetto e siccome anche quello che comperi è un segnale debole non puoi comperare tre volte Le vergini suicide o la gente si insospettisce. Se poi è il decimo giorno che passi in una fiera e leggere Storia e geografia dei geni umani ha sortito più o meno lo stesso effetto dei Pooh pensi ragionevolmente si fotta e ti prendi un libro che faccia ridere te, tanto per cambiare. Così arriviamo a questa fiera, nel senso di io e Fry, che si è alzato alle 7 dopo avere viaggiato 12 ore il giorno precendente solo perchè l’anno scorso a questa stessa fiera c’era uno stand di vibratori ma non ne avevamo comperati per motivi troppo lunghi da spiegare ora. Con il segno zodiacale, i vibratori, cioè ogni segno aveva il suo ma non era chiaro se dovevi prendere quello del tuo segno o del segno del/la tuo/a partner o tutti e due, però non c’era un’offerta speciale se ne prendevi due. Nelle fiere ci sono delle rigide consuetudini da rispettare, ad esempio appena arrivi leggi il giornale. Si fa così, punto, e non è che puoi dire beh io inizio il mio libro nuovo e il giornale lo leggo dopo, se tutti facessero quello che vogliono il mondo sarebbe un posto invivibile e le fiere non si potrebbero fare. Fry è dispensato da questi obblighi per una serie di motivi, che possono essere riassunti nel fatto che da uno che non sa pronunciare Wuerstel mit senf nessuno si aspetta ragionevolmente che sappia fare le cose basilari della vita. Questo è il motivo per cui, mentre io spiegavo diligentemente il mio giornale sul tavolo e iniziavo a leggerlo, Fry dice oh cos’è questo libro, posso vederlo Azzu? Sì, rispondo io, educatamente. E Fry inizia a leggere il libro. E ride. Per tutto il giorno. Anche quando ho finito il gironale e non passa gente e quindi non ho niente da fare. Ma non è insensibile, Fry. Si rende benissimo conto che mi ha fregato il mio libro e che l’unico motivo per cui ho ripreso in mano Storia e geografia dei geni umani è che non ho altro da leggere ma che di tutta questa gente che non fa altro che spostarsi qui e lì scopando per confondere le acque non me ne frega niente, e allora mi legge dei pezzi a voce alta. Una volta io credevo di destestare che mi si leggano pezzi o vignette di una cosa che devo ancora leggere, ma Fry mi ha spiegato che invece mi piace moltissimo. Pensavo anche che mi irritasse venire interrotta continuamente mentre leggo, ma Fry mi ha detto Ma no Azzu, sono io quello che si irrita se lo interrompono quando legge…Azzu non va bene che ti identifichi così tanto con me, bisogna che ci stacchiamo un po’.
Poi torna serafico a casa e scrive un post sul blog, “ah e poi sto leggendo questo David Sedaris..” lasciando sottintendere massì è un librettino leggero ma nelle fiere non è che puoi leggere Cavalli Sforza,ti interrompono di continuo….

Come avrete notato il blog si è un po’ sfoltito degli ultimi messaggi. Meglio così, erano brutti. Forse farò smettere di scrivere anche ad una tizia che ogni tanto scrive qua – non so se ve ne siete accorti ma c’è una tipa che ogni tanto scrive alcune cose. Poi… ho dato l’esame di scienza politica e finito gli esami del primo anno, sono andato a Bologna, Venezia e Gardaland e scoperto che quest’ultima è la terra del Male. Poi sono tornato giù in Calabria ed ho fatto la seconda visita di leva a Catanzaro (una città dove le macchine superano di gran lunga il numero di abitanti). Mi hanno dichiarato idoneo e potrei partire entro 9 mesi ma forse no. Nel frattempo ho perso la mia prima settimana di corsi e per questo fallirò miseramente i prossimi esami – anche perchè saranno più orali, più pagine per esame e più materie difficili con professori impossibili (statistica? Filosofia della scienza con l’ex gran maestro della massoneria italiana?). Ed ora sono tornato a Trento. Ah, sono riandato in questa fiera a Bolzano dove ho mangiato dei wurstel mit senf e dello strudel altoatesino (ops, sudtirolese…) e poi comprato ad uno stand calabrese decine di vasetti con salse, creme, sottaceti ecc. Ora ho mangiato tanto di quel pecorino sardo ben stagionato da farmi venire il vomito. Ah e poi sto leggendo questo David Sedaris: in alcuni racconti mi sono piegato letteralmente in due dalle risate.