C’è una cosa che colpisce sempre, lì. Non hanno fotografie del loro passato, nessuna foto di quando erano giovani o bambini, nessuna foto di madri, figli, case. Nessun oggetto che provenga da là, da quel prima. Nessuna storia racchiusa in una maglia, un libro, una coperta: nessun passato diverso da quello che urla nelle loro menti. Gli altri, noi, ci avvolgiamo stretti nelle prove che siamo stati, non riusciamo a non rimanere ipnotizzati davanti alle nostre radici, fosse anche solo per odiarle. Ma loro sono davvero fluttuanti ed ogni volta non posso fare a meno di pensare a Straniero in terra straniera. A come debba essere tremendo non avere una casa dentro di sè, nemmeno diroccata, nemmeno bruciata, nemmeno da piangere. Non li raggiungi no, mai. Perchè non sono in nessun posto.